Pubblicato anche in italiano (“Il Drago e la Saetta”), sempre per i tipi della Tunué, in un formato più ridotto, nella sua versione inglese – curata in collaborazione con la Japan Foundation, che si occupa di agevolare la diffusione all’estero di saggi e studi sulla cultura giapponese – The Dragon and the Dazzle si presenta come un lavoro ragionato e molto curato, seppur con limiti segnalati dall’autore stesso, su come la cultura pop giapponese si sia sviluppata a partire dal secondo dopoguerra e su come abbia attraversato diverse fasi, prima di essere completamente accettata nel mondo occidentale.
Pur sembrando a tratti una vera e propria lista, nello spirito già annunciato dall’introduzione di essere un compendio dallo scopo ordinativo su un argomento che ha visto una letteratura ampia, sì, ma dispersiva, Storia dell’animazione giapponese mi ha catturato fin dalle prime pagine con la sua dissezione precisa e ragionata di tutta la costosa ed elaborata macchina da guerra che c’è dietro uno dei tanti anime che oggi possiamo – anche grazie a Internet – vedere e della cui animazione non sempre perfetta possiamo lamentarci.
Come da titolo, “Il fumetto supereroico” è un saggio che analizza il fumetto americano mainstream a tema supereroico prodotto dalla DC Comics e dalla Marvel e in special modo le testate e i supereroi di maggior successo popolare – ovvero, fra gli altri, Superman, Batman e Wonder Woman da un lato; Capitan America, Spiderman e gli X-Men dall’altro.
Suddiviso in tre aree tematiche, il saggio affronta l’analisi di questi fumetti da tre prospettive differenti.
Da alcuni anni Tunué cura una collana di saggistica, “Lapilli”, che fra le altre cose si occupa anche di esplorare il fenomeno dei manga e degli anime. Essendone io tanto appassionata da averci fatto sopra una tesi di laurea, ho usato più di un libro dei Lapilli per la mia ricerca e, fra questi, c’era “Con gli occhi a mandorla – Sguardi sul Giappone dei cartoon e dei fumetti”.