Lo spettacolo non ha assolutamente deluso. Prima di tutto l’acustica: nonostante fossimo nello spazio all’aperto antistante l’ippodromo vero e proprio, le casse rimandavano il suono in modo pulito e piacevole, senza bassi che scartano orribilmente e ti graffiano i timpani (e, vista l’afa, che la qualità del suono fosse davvero buona non era scontato). L’organizzazione, poi, ha avuto la felice pensata di ricoprire il “prato” di fronte al palco di tappetini di gomma, risparmiando a tutto il pubblico di passare la serata a calciare terra addosso ai vicini, nel tentativo di saltellare a ritmo con la musica.