In questo caso, “L’oceano in fondo al sentiero” è stato un graditissimo regalo di Natale di una mia amica – arrivato a Febbraio perché le Poste Italiane fanno schifo – che ho divorato in appena due giorni e questo già preannuncia della scorrevolezza di un romanzo breve (parliamo di 187 pagine, suppergiù) che mi ha catturato fin dalla prima riga del prologo e non mi ha permesso di abbassare l’attenzione fino all’ultima riga dell’epilogo.
La letteratura gotica è qualcosa che siamo abituati ad associare alla fine del Settecento e al mondo anglosassone, non certo all’Italia post-unificazione, eppure è un fatto che le novelle che Regina racconta ai suoi nipoti di tratti gotici ne abbiano, eccome.