Anche perché, al netto delle differenze, mi pare che “Hulk” abbia saputo rispettare quello che è il principio cardine del personaggio: il conflitto fra Bruce Banner e l’incontrollabile rabbia che cova dentro di sé, frutto di un rapporto malato con un padre tutt’altro che affettuoso. E Ang Lee lo fa come se gestisse un film d’autore e non un film d’azione, ingranando la quarta sull’introspezione.