Elio era stato chiaro: non solo il concerto non sarebbe stato uno stanco riciclo di vecchi successi ma avrebbe lanciato il nuovo album, Figgatta de Blanc, alternando novità a cavalli di battaglia capaci di far rivoltare tutto il palazzetto in un unico coro di battaglia. Per citare le sue stesse dichiarazioni, sarebbe stato uno spettacolo in grado di far impallidire The Wall.
L’inizio del concerto era previsto per le 21.00 ma la band che fa da apripista (i “Nothing but thieves” da Londra, carini, tengono bene il palco e il loro frontman sembra il gemello ritrovato di Matthew Bellamy, almeno nella voce) comincia a suonare alle 20.40 e finisce alle 21.30. Dopodiché trentacinque minuti di lunga, estenuante attesa che mi ricordano perché preferisco i concerti negli auditorium. No, non me la smenate con la storia che un vero concerto lo si vive solo nel prato antistante al palco, perché il raro sentore caprino di umano molto stagionato in Luglio inoltrato non è qualcosa che rende l’atmosfera di un live più vissuta e palpitante.
Lo spettacolo non ha assolutamente deluso. Prima di tutto l’acustica: nonostante fossimo nello spazio all’aperto antistante l’ippodromo vero e proprio, le casse rimandavano il suono in modo pulito e piacevole, senza bassi che scartano orribilmente e ti graffiano i timpani (e, vista l’afa, che la qualità del suono fosse davvero buona non era scontato). L’organizzazione, poi, ha avuto la felice pensata di ricoprire il “prato” di fronte al palco di tappetini di gomma, risparmiando a tutto il pubblico di passare la serata a calciare terra addosso ai vicini, nel tentativo di saltellare a ritmo con la musica.
“Plurale Unico” però aveva qualcosa in più e quel qualcosa era negli ospiti – amici e colleghi – che hanno accompagnato Samuele sul palco in una scaletta fatta di alcuni (impossibile citare tutta la sua discografia in due sole ore, purtroppo) dei brani che non necessariamente e non solo sono i suoi maggiori “successi di pubblico” ma sicuramente sono canzoni a cui è ancora molto legato, nonostante gli anni che passano.